La Corsica è una terra selvaggia da visitare sia per le sue spiagge caratteristiche, ma anche per l'entroterra e l'ideale è andarci in moto, per assaporare al meglio la sua essenza: una regione composta da strade strette circondate da vegetazione alternate a stradone larghe che fiancheggiano il territorio arido.

Il nostro viaggio è durato sei giorni ed è iniziato a Vado Ligure (SV) dove ci siamo imbarcati.
Dopo sei ore di navigazione siamo sbarcati a Bastia, dalla quale in un paio d'ore si arriva a Corte.

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CORTE
Cittadina circondata da colline e montagne, a circa 500 metri di altitudine, dal punto di vista storico è importante perché fu la capitale della Corsica indipendentista nella seconda metà del 1700, quando Pasquale Paoli, di cui si trova una statua nella piazza principale, cacciò i genovesi e vi stabilì la sede del Governo.
La cittadella è circondata da un'antica fortezza, che un tempo era una prigione e da lì si gode di un bel panorama sulla città e sulla valle. Il centro storico è un saliscendi di gradoni in ciottoli scuri, vie e viette piene di locali in cui turisti e autoctoni cenano o sorseggiano un aperitivo all'aperto, ascoltando musica dal vivo.
Le numerose bandiere corse  e striscioni appesi ai balconi denotano un forte spirito indipendentista.
Interessante è il museo della Corsica, in cui costumi, tradizioni e lingua corse riprendono vita.
Piazzetta di Corte


GOLE DELLA RESTONICA
A Corte inizia la Valle della Restonica con le gole omonime, in cui macchia mediterranea e rocce convivono;  il luogo ideale per brevi camminate  nella tranquillità e nel silenzio della natura e, per chi non teme l'acqua fredda, per un bagno nel fiume .
Se si prosegue verso monte (attenzione alla strada che si fa sempre più stretta), dopo circa 15 chilometri si arriva a punti di partenza per diverse escursioni ad alta quota, come indica la guida, ad esempio verso il Lago Melo. Noi abbiamo percorso qualche chilometro, ma poi siamo tornati indietro, essendo la strada a strapiombo.

Valle della Restonica


SPIAGGIA DI PINARELLU
Il terzo giorno ci siamo spostati da Corte, proseguendo verso sud, direzione Monacia d'Aullene, un paesino in collina a nord di Bonifacio, dove avremo pernottato ;  percorrendo circa 100 chilometri siamo giunti alla spiaggia di Pinarellu, situata nel comune di Zonza, la nostra prima tappa della giornata.
La spiaggia è circondata da una pineta e ha un panorama da cartolina: acqua limpida, mare calmo, fondale basso e sabbia bianca.
Dopo esserci riposati all'ombra dei pini e aver goduto di questo angolo di tranquillità, siamo partiti alla volta di Porto Vecchio, che si trova a una decina di chilometri.
Spiaggia di Pinarellu

PORTO VECCHIO
Cittadina di origine genovese a sud est dell'isola, è situata su promontorio, caratterizzata dagli edifici in pietra e dai locali mondani situati sia nel centro storico che nella marina, ha una vita notturna molto attiva.
Noi abbiamo fatto un breve giro per le vie del centro e siamo saliti sulla terrazza del Bastion de France, dal quale si ha una vista a 360 gradi sul porto.
Dalla fine del 1700 e fino a circa trent'anni fa, le saline sono state una fonte di reddito per la città; ora non più utilizzate, ma sono ancora presenti.
Centro di Porto Vecchio


BONIFACIO
Il quarto giorno ci siamo dedicati a Bonifacio; per arrivarci si percorre una strada a tratti ampia, circondata da roccia e dai colori rossastri e a tratti stretta e immersa nel verde degli alberi, molto ventosa, poichè la città si trova nella punta sud dell'isola, sulle bocche di Bonifacio, lo stretto che separa la Corsica dalla Sardegna.
Il porticciolo turistico e il bastione della che si erge dall'alto danno il benvenuto; percorrendo una ripida salita si giunge a un belvedere sulla cittadella, che sorge su una luminosa scogliera naturale calcarea bianca. Si possono ammirare, inoltre lo stretto e, se il cielo e limpido e il mare calmo, la Sardegna.

Scogliera e bastione di Bonifacio

Procedendo la salita si entra nella cittadella, passando attraverso la Porte de Genes, la porta di Genova.
Bonifacio fu  governata dai genovesi dal primo millennio d.C. e prende il nome dal suo conquistatore omonimo, che fu marchese di Toscana. Dopo varie vicissitudini storiche Bonifacio divenne definitivamente francese nel 1768.
Entrando nella città alta scopro che anche qui ci sono abitazioni e attività commerciali nelle vie strette e ombreggiate circondate dal bastione; me la immaginavo disabitata; proseguendo la camminata ci siamo lasciati alla spalle le mura e abbiamo ammirato le meravigliose insenature con delle spiaggette dalla sabbia bianca, le isole Lavezzi e la scogliera calcarea; il mare era limpido, la giornata soleggiata, faceva caldo ma il vento lo mitigava.

Insenatura


SPIAGGIA DI SANTA GIULIA (Portovecchio)
A una ventina di chilometri a nord di Bonifacio si trova la spiaggia di Santa Giulia, dal fondale basso e l'acqua trasparente.
L'arenile era ricoperto di sedimenti di alghe, che, come spiegava un cartello sulla spiaggia, sono segno di un ambiente pulito.
Nonostante fossimo quasi a metà agosto la spiaggia non era affollata e lo stesso nella spiaggia di Pinarellu.


SITO ARCHEOLOGICO FILITOSA
Il quinto giorno ci siamo diretti a nord e abbiamo visitato Filitosa; si trova nel comune di Sollacaro, nella Corsica ovest ed e il più importante sito archeologico preistorico dell'isola; venne scoperto solamente nel 1946 dal proprietario  dei terreni in cui sorge. 
Sono conservati vari menhir, alcuni dei quali antropomorfi, e altri di imponenti dimensioni che erano ripari e abitazioni dell'uomo preistorico.
E' possibile prendere un'audioguida per avere le spiegazioni del sito.

Il percorso è una  piacevole passeggiata nella natura di un'oretta e termina con un imponente ulivo secolare di circa 500 anni e cinque menhir che sembrano figure umane, ma allo stesso tempo ricordano la forma fallica, forse creati per propiziare la fecondità della terra, ma gli archeologi non sono sicuri su quale delle due possibilità sia la più attendibile.
Ulivo secolare e menhir


AJACCIO

Il sesto giorno abbiamo visitato Ajaccio,che con circa 70.000 abitanti e la più popolosa dell'isola e ne è il capoluogo; si trova a ovest, a 130 km da Bonifacio; ha dato i natali a Napoleone Bonaparte e dall'aspetto esteriore è la città meno corsa dell'isola, infatti il lungo viale che costeggia il mare ricorda i centri francesi costieri del continente come ad esempio Nizza e Mentone.
Consiglio la visita al museo Fesch, una ricca pinacoteca che conserva numerosi dipinti di artisti francesi e italiani tra i quali Tiziano e Botticelli.
L'esposizione ha però scarse spiegazioni e non è possibile avere un'audioguida.
Nei pressi del museo e lungo il porto turistico che è lì vicino, ci sono numerosi ristoranti e bar in vie e vicoli vivaci.
La città ha anche una parte antica, la cittadella, delimitata da una fortezza sulla spiaggia e da basse mura che si affacciano sul lungomare.
I giorni prima del 15 agosto e il giorno stesso, in città si vedono figuranti del periodo napoleonico, perchè si svolgono rievocazioni storiche in costume per l'anniversario della nascita di Napoleone, il 15 agosto.
Segnalo che c'è anche la casa natale del generale Bonaparte, che non abbiamo visitato, perché non siamo attirati dalle case natali che spesso, pur essendo quelle vere, sono una trovata turistica.


MANGIARE E BERE
Un piatto tipico è la frittata con menta e brocciu, formaggio corso di capra e pecora; questo latticino è utilizzato in numerosi piatti, tra i quali i cannelloni e le sardine ripiene.
I ristoranti hanno dei buoni prezzi e del buon cibo locale e abbiamo mangiato anche della buona pizza.
In Corsica si produce la birra Pietra, ambrata, che si trova anche in alcune birrerie del Nord Italia.

DORMIRE
I pernottamenti non sono economici: per un monolocale minuscolo a Corte abbiamo speso circa 70 euro a notte in due, a Monacia d'Aullene, paesino bucolico, ma sperduto, 90 euro a notte in un appartamento e a Bastielicaccia, paesino a 5km da Ajaccio, abbiamo pagato circa 85 euro a notte, dormendo in una specie di prefabbricato in un campeggio.
Bisogna anche considerare che eravamo in altissima stagione, ma anche in altri periodi dell'anno la Corsica ha dei prezzi alti per gli alloggi.

INFORMAZIONI UTILI
- Abbiamo preso il traghetto diurno a Vado Ligure (SV) per Bastia e viceversa e il viaggio è durato circa 7ore ; si può partire anche da Genova e Livorno.
- In Corsica non ci sono autostrade, ma in alcune parti dell'isola superstrade che collegano i vari centri

CURIOSITA'
La lingua corsa è molto simile all'italiano e ai dialetti meridionali, in particolare al calabrese, al siciliano e al sardo.
Le persone che abbiamo incontrato parlavano quasi tutte sia in corso che in francese, ma con gli italiani preferiscono utilizzare il loro idioma o l'italiano, perchè si sentono più legati all'Italia; in generale ho notato una disponibilità nella comunicazione e una simpatia verso noi italiani, ma questa è una mia opinione, frutto di pochi giorni di vacanza.




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